È caccia al panettone più originale, purché sia artigianale e dal gusto unico. Cosa cerchiamo in un panettone? Personalmente, vado alla ricerca della freschezza, della semplicità e della riconoscibilità degli ingredienti utilizzati, ma le incursioni creative di alcuni maestri pasticcieri italiani, fanno davvero venire l’acquolina in bocca.
Ecco alcune delle novità di quest’anno, in parte circolate anche in occasione di Re Panettone (a Milano il 28 e 29 novembre scorso), l’evento dedicato al tipico dolce di origine meneghina, ma amato in tutta Italia.
Infatti, Re Panettone ha raggiunto anche il Sud, con una prima edizione partenopea, che si è svolta il 14 e il 15 novembre nel Salone degli Specchi del Grand Hotel Parker’s di Napoli.
Ecco alcune interessanti versioni creative del dolce natalizio più tradizionale.
Il Panettone in vasocottura del maestro Ampi (Accademia Maestri Pasticceri Italiani) Denis Dianin, della D&G Patisserie in provincia di Padova, è stato presentato in anteprima a Sweety of Milano, evento ideato da Italian Gourmet e realizzato nel settembre scorso. Un panettone a lenta lievitazione naturale con lievito madre, cotto in un vaso di vetro anziché nel classico pirottino di cartone. Il prodotto ha le stesse caratteristiche di un panettone artigianale, ma con una maggiore durata. Il sottovuoto ne conserva la freschezza e la giusta umidità. Tecnica e passione per aiutare la destagionalizzazione del prodotto.
Il Pan sfogliatella della pasticceria De Vivo di Pompei, a metà strada tra gli Scavi e il Santuario, è un inedito incontro tra la sfogliatella napoletana e il lievitato milanese. La regina della pasticceria del sud e il re della pasticceria del nord si incontrano per non lasciare dubbi agli indecisi. La ricotta fresca, la semola e gli aromi della tradizionale sfogliatella, si mescolano alla lavorazione artigianale del lievitato meneghino per antonomasia. Con questa novità la pasticceria De Vivo ha voluto festeggiare i 60 anni di attività.
Il Panetùn Sacher della Pasticceria Martesana di Milano, unisce due dolci che rappresentano la storia dolciaria italiana e austriaca. Già disponibile lo scorso Natale, pare che quest’anno Vincenzo Santoro, capo pasticcere della Martesana, abbia perfezionato la ricetta che vede una base di panettone artigianale, soffice e realizzato con ingredienti di elevata qualità, con un ripieno a base di confettura di albicocche e un’invitante copertura al cioccolato fondente. Godurioso.
Il Panettone salato farcito con verdure e olive nere, ideato da Alfonso Pepe, maestro Ampi, insieme alla sua Pastiera lievitata, sono il simbolo della creatività campana. Anche se la pastiera è un dolce tipico pasquale, sotto la veste di lievitato, si piazza in tavola tutto l’anno. Il panettone di Pepe, che ha il suo laboratorio a Sant’Egidio del Monte Albino in provincia di Salerno, già l’anno scorso ha scalato tutte le classifiche di settore e i suoi panettoni, realizzati nel rispetto della tradizione e dell’artigianalità, hanno ottenuto numerosi riconoscimenti.
Il Panettone raw, cioè crudo, vegan e 100% gluten free. Lo realizza Mantra, il ristorante vegano crudista che ha aperto a Milano alcuni mesi fa. Lo chef Alberto Minio Paluello fa una vera magia, utilizzando materie prime di qualità eccellente, per ottenere un vero e proprio panettone monodose, morbido e senza lieviti. Gli ingredienti utilizzati sono: frutta secca in guscio, datteri, cocco, zucchina, limone, arancia, uvetta, semi, aroma naturale rum, psyllium, vaniglia bourbon. La lavorazione è piuttosto elaborata, per cui è disponibile solo su prenotazione. Si conserva in frigo e va consumato entro 7 giorni dall’acquisto.
Questi sono di sicuro i prodotti più curiosi e interessanti in circolazione, ma volendo, la lista è ancora lunga e passa dal panettone salato al tartufo bianco della Pasticceria Mazzali di Governolo (MN), al Panettone alla birra di Mauro Morandin di Saint-Vincent (AO), da quello alle olive verdi e vermut di Gabriele Ciacci di Poggibonsi (SI), al panettone al Caffellatte di Carmen Vecchione di Dolciarte di Avellino, senza dimenticare Millefiori, il panettone ricoperto di struffoli di Sal De Riso.
Per soffermarsi ancora sulla produzione made in sud, la Pasticceria Gabbiano di Pompei ha realizzato la rivisitazione della focaccia degli antichi Romani settanta9 d.C. impastata con farina integrale e profumata alla cannella, con mele e mandorle, mentre la Pasticceria Leopoldo Infante di Napoli prepara il panettone alle antiche spezie napoletane, la novità 2015 in edizione limitata, che ricorda il gusto del celeberrimo tarallo ‘nzogna e pepe. Infine, la pasticceria Mennella di Torre del Greco (con sede anche a Napoli) racchiude tutti i profumi del sud nel panettone Mediterraneo con scaglie di cioccolato, arance della Penisola Sorrentina non trattate e candite e glassa di crema di nocciole di Giffoni Igp.
Voi siete tradizionalisti o vi lascereste tentare da un panettone creativo?
*Tutte le immagini sono tratte dai siti web delle pasticcerie o dalle loro pagine facebook.